7 cure per la preoccupazione


Ufficiosamente / lunedì, Ottobre 26th, 2020

Scusate tutti ma io sono preoccupata. E non è così per dire, mi sono tornati di nuovo gli attacchi di panico notturni, faccio sogni apocalittici e soprattutto non mi entrano i pantaloni, vuol dire che sono gonfia e io sono gonfia quando sono preoccupata, oltre che quando magno tanto, ma magno tanto perché sono preoccupata e quindi il cerchio di chiude.

Sono preoccupata perché è molto più facile che fare qualcosa, ovvero se sto qui a pensare a tutte le cose tremende che possono capitare a me o ai miei cari nei prossimi cinque minuti rimango paralizzata nell’ammirazione di quanto può essere apocalittica la mia fantasia.

Sono preoccupata perché ho la certezza che il 96% delle cose che mi succedono non dipendono dalle mie cattive idee, ma dal battito d’ali di una farfalla in Cina e dalle idee cretine di qualche cretino/a possibilmente sociopatico/a con disturbi narcisistici.

Sono preoccupata perché sono bravissima a preoccuparmi. Dovrei metterlo nel curriculum: vedo la tragedia come Cassandra e quindi posso segnalarvi tutti i possibili modi in cui può fallire il vostro progetto, così lascerete perdere e farete qualcos’altro, magari di più utile tipo andare a costruire pozzi dove ce n’è bisogno.

Ma visto che ho già parlato delle mie paure poco tempo fa e questo è l’anno del terrore, mi sembra giusto ragionare con voi del sistema per superare questa preoccupazione che attanaglia sicuramente me, ma ho il sospetto anche qualcuno di voi, e che rende impossibile portare avanti i nostri svariati progetti per conquistare il mondo.

Del resto il motto “se non porti la soluzione sei parte del problema” è sempre un grande classico quando si vuole essere motivazionali, quindi credo sia il caso di applicarlo qui.

Di seguito propongo soluzioni alla preoccupazione che non siano mangiare, bere, drogarsi e fare l’amore perché sono troppo scontate e non avevate bisogno di me. In più mi fermo a 7 perché per il linguaggio SEO è noto che le liste con l’inserimento del numero funzionano meglio.

  1. Indossate del pile. In questa stagione dove i termosifoni accesi sono appannaggio solo dei fortunati con l’impianto autonomo e le temperature nelle case scendono sotto i 21 gradi io consiglio sempre di indossare un pile quando si viene presi dallo sconforto e dalla paura di ammalarsi per il freddo. Ma non lo dico solo perché il pile fornisce un caldo immediato ed omogeneo, bensì per l’effetto materico che dà quella stoffa fatta dai copertoni, morbido e nello stesso tempo compatto, espressione di una solidità affettuosa come un abbraccio.
  2. Trovate del pelo da metterti addosso e accarezzare. E’ la versione più naturalista del pile. Se non hai animali a portata di mano suggerisco una coperta di pelo sintetico, non sporca, non chiede cibo e quando siete stufi la ripiegate e mettete nell’armadio, ma l’effetto rilassante della carezza è lo stesso.
  3. Guardate siti di produttori di cioccolata. Non potete mangiarla, avete già il sedere che fa regione e questo potrebbe portarvi solo più ansia, ma potete pensare di mangiarla, quindi la distrazione è simile e alla fine non avrete i sensi di colpa per il peccato di gola.
  4. Il punto croce è un tocca sana per la salute mentale, lo dico sempre. Solo non cercate cose complicate da fare o troppo lunghe, non mettetevi a fare arazzi di un metro per settanta con scene di caccia medievali o madonne con bambino. Cercate piccoli schemi colorati con messaggi livorosi (cfr. qui https://www.etsy.com/it/shop/PiantataStorta?ref=seller-platform-mcnav). Danno soddisfazione perché li finite presto e nello stesso tempo tengono distratti perché, tra il contare i punti e i buchi sulle dita che ci facciamo con l’ago i brutti pensieri non trovano posto.
  5. Leggete Guareschi. Solo per capire da quale libro partire ci metterete il tempo necessario a distrarvi, poi scoprirete che ha scritto talmente tante novelle che pure là, per stargli dietro la concentrazione dovrà essere altissima.
  6. Fate yoga. Si, lo so questo è il più scontato, eppure vi invito a notare che il “qui e ora” su cui si basa lo yoga non è semplicemente un modo per svuotare la testa, perché in verità è “stai attento qui e ora perché se non ti concentri su dove metti i piedi, le braccia, il bacino, ti sfasci una caviglia o ti sfondi la schiena”. Un concetto più profondo secondo me che aiuta veramente a trovare cose concrete su cui concentrarsi, ovvero la salvezza immediata della propria vita.
  7. Infine guardate una serie televisiva che abbia almeno 10 stagioni o una saga cinematografica come non se ne fanno più. Sarete talmente presi dal desiderio di arrivare alla fine che i brutti pensieri e tutto quello che ne consegue non riusciranno a toccarvi più e alla fine avrete un sacco di nuovi amici immaginari come Frodo o l’agente Scully a farvi compagnia sul divano e a dirvi che andrà tutto bene, tanto a loro che gli frega, sono immaginari.