Ancora una Giornata Mondiale


Ufficiosamente / lunedì, Gennaio 13th, 2014

sti ca gioielliLa genesi di questo pezzo è condizionata dall’esigenza di utilizzare un linguaggio che non sia lesivo del buon gusto e dell’educazione. Quindi la parola di cinque lettere che inizia per “c” ed indica attributo maschile è stata sostituita con un generico “Cavoli”. Fate quindi uno sforzo e sostituite voi, nella lettura, la parola incriminata. Anche se la frase così non possiede la stessa forza evocativa fatevene una ragione: ogni tanto nella vita le cose non vanno come vorremo noi.

 Dopo la “Giornata mondiale del Livore” mi sono imbattuta nella  “Giornata Mondiale del …’Sti Cavoli”, dedicata alla diffusione dell’atteggiamento “…Sti Cavoli” nell’ambito di ogni momento della vita.

La giornata “…’Sti Cavoli” è quella giornata in cui :

– prendi un autobus invece di un altro e vedi che fa un giro talmente contorto da ripassare alla fermata dove l’hai preso mentre ti farà arrivare con quindici minuti di ritardo al lavoro. Ma almeno al lavoro ci sei.

–  Ti arriva un ordine di un regalo via internet e non è proprio come lo volevi, ma proprio per niente. Ma almeno è arrivato.

– Ti scordi una riunione importante e poi ti chiamano a venti minuti dall’inizio chiedendoti dove sei, e tu sei dall’altra parte di Roma, quindi non potrai mai andarci. Ma hai guadagnato due ore di vita.

– Ti richiedono di rifare un lavoro per la terza volta consecutiva. Ma almeno non ti hanno strappato i fogli in faccia.

– Hai dimenticato il nescafé cappuccino decaffeinato e il latte che ti eri preparato a casa, per fare una pausa più nutriente in ufficio. Ma almeno hai una bustina di tè, pure lui senza teina, che è come la caffeina.

– Ti hanno invertito l’ordine di un documento e hanno detto che lo hai fatto tu. Ma in compenso nessuno a capito la differenza.

– Ti chiama la donna delle pulizie e ti avverte che lo scarico della cucina perde come le cascate del Niagara e che le due ore che doveva usare per pulire tutta casa le ha usate per pulire solo sotto il lavandino. Ma almeno lo ha pulito lei.

– Il passante della cinta continua ad andarti sempre al primo buco, nonostante tu non veda un dolce da una settimana. Almeno ancora c’è il primo buco.

– Ti eri organizzata per uscire in pausa pranzo per farti una passeggiata di shopping compulsivo, ma piove, fa freddo e ci sono studenti bradi che vogliono manifestare contro il sistema e si fanno prendere a manganellate. Almeno avevi il pranzo e sono usciti tutti lasciandoti in pace per quell’ora.

– Scrivi tutta una serie di correzioni su un pezzo da pubblicare sul blog e il pc si impalla e ti cancella tutto il lavoro. Ma almeno c’è la traccia da cui sei partita.

– Finalmente sei uscita, ti avvii verso la fermata del famigerato autobus e un piccione decide di “benedirti” colpendo il naso in pieno. Ma almeno è già buio, ti hanno notato in pochi e non ha centrato il cappotto fresco di lavanderia.

E tutto ciò perché, in questa giornata, ma forse anche in qualche altra, quello che succede può essere meno drammatico di quello che si pensa e magari si può fare un bel sospiro e liberarsi con un bel “E… ‘Sti Cavoli!”

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