Blue Monday: la cura del divano


Ufficiosamente / lunedì, Gennaio 15th, 2018

Oggi è il giorno più triste dell’anno secondo gli inglesi e lo chiamano Blue Monday. Io dico che sono fortunati visto che ne hanno uno solo.

A sentire questa notizia alcuni hanno iniziato a proporre modi per combatterla e superare la giornata, invece io non vedo cosa ci sia di male nel crogiolarsi nella commiserazione o nella sensazione di essere degli sfigati, basta però seguire degli accorgimenti che ci permettano di farlo con coscienza e profitto. Mettersi là cinque minuti e pensare a tutti gli errori della propria vita non serve a niente, né serve scaricare libri motivazionali che non si ha nessuna intenzione di leggere o lamentarsi a alta voce.

Bisogna attrezzarsi in maniera adeguata e compiere i gesti giusti per rendere una giornata inutile assolutamente deprimente e priva di significato. Allora la tristezza acquisterà il suo senso e noi potremo trovare il modo non dico di risalire la china, ma almeno di sentirci produttivi nella nostra negatività.

Prima di tutto è necessario possedere un divano. La poltrona non va bene perché di solito ci contiene, mentre bisogna rimpicciolirsi un po’ e il divano si presta meglio.

Una volta accomodati nel divano bisogna incunearsi, spingere bene in dentro col sedere, in modo da incastrarsi con la schiena un po’ curva dei cuscini e ridurre la mobilità delle braccia e del collo. Ricordatevi di procurarvi prima il telecomando, una plaid dal colore indefinito e un pacco di patatine aperte e un po’ stantie, che dovete posizionare sul bracciolo a fianco a voi, perché una volta incuneati, come ho detto prima, la mobilità si riduce.

Quindi copritevi col plaid, accendete la televisione sulle televendite o su un programma pomeridiano della tv generalista e rosicchiate con molta lentezza le patatine. Se avete sete non bevete, primo perché non vi dovete alzare per almeno tre ore consecutive, secondo perché la disidratazione aiuta a mantenere la depressione su un livello costante.

Non usate il cellulare, il cellulare regala momenti di socialità, magari vi scrive qualcuno, magari vi appare su facebook qualche notizia interessante, o su instagram vedete un gattino o un riccio, tutte cose da evitare. Dovete introiettare il più possibile.

E’ scontato che, oltre a non lavarsi e rimanere in pigiama, bisogna non pettinarsi, e aggiungere una vestaglia sformata alle pantofole. Non pensate neanche lontanamente di mettere le lenti a contatto, sono fondamentali gli occhiali magari con la gradazione che non va più bene, questi non solo rendono anche più difficoltoso guardarsi intorno ma vi ricordano che siete più vecchi.

E’ concesso appisolarsi e soffiarsi il naso, ma con fazzoletti di carta che vengono abbandonati intorno a noi per aumentare il senso di degrado.

Una cosa importante da capire è che non si devono compiere atti consolatori come mangiare cibo spazzatura o guardare tutta di seguito una serie tv o leggere un libro. Non dobbiamo fare cose per stare meglio, anzi, più scomodi, sporchi e apatici saremo più sarà importante il risultato che otterremo.

La terapia raggiunge i primi risultati quando sentite un formicolio insistente lungo le braccia e le gambe, segno dell’inizio delle piaghe da decubito, o quando saprete a memoria tutti i nomi della seconda fila dei partecipanti a Uomini&Donne.

A questo punto il vostro grado di abbrutimento vi dovrebbe permettere di affrontare con timidezza una lavata di faccia e di mani, oltre che bere magari una spremuta d’arancia, ma con cautela perché la vitamina C potrebbe uccidervi.

Il grado di successo della vostra ripresa sarà però misurato dalla dimensione della conca sul divano e dal tempo che questi avrà per riprendere forma. Se la vostra impronta non si modifica per almeno dieci minuti vuol dire che avete sostato per il giusto tempo e che siete pronti a riprendere in mano la vostra vita, altrimenti vi consiglio un’altra sessione, il divano è sempre generoso con noi, non abbiate paura di chiedergli aiuto.