Cronache estive: le creature fantastiche al mare


Ufficiosamente / lunedì, Settembre 2nd, 2019

Anche le creature magiche vanno in vacanza, del resto lavorano tutto l’anno (cfr. http://piantatastorta.altervista.org/la-verita-sulle-creature-fantastiche/), è normale che ad un certo punto decidano di fermarsi e godersi un po’ di riposo pure loro. Solo che non vanno nelle colline incantate o in mondi alternativi, continuano la loro vita da umani tra gli umani, ed è facile incontrarli nei posti di villeggiatura più affollati, come la spiaggia per esempio.

Le fate sono tra le più entusiaste del rito estivo dell’abbronzatura, del resto è normale, sono sempre bellissime, quindi quale posto migliore per mostrare un incarnato innaturalmente perfetto e far credere alle donne che la cellulite non esiste? I maschi di solito si presentano come palestrati che devono giocare a calcio, giocare a pallavolo, giocare a racchettoni, basta che sia in acqua, quindi si muovono in branco muniti sempre di un pallone. Le fate femmine invece si aggirano tra gli ombrelloni in gruppi di quattro, sempre leggiadre, mentre camminano posando i piedini sulla sabbia come se per loro non bruciasse mai, e i loro lunghi capelli ondeggiano morbidi come le onde. I corpi magrissimi sono fasciati da costumi brillantinati fatti per ricordare alla razza umana la sua evidente inferiorità fisica ed estetica. Scendono in spiaggia sempre dopo pranzo e cercano di rimanere al lido sempre dopo la chiusura, dimostrando uno spirito anarchico che solo la bellezza indiscussa possiede.

I troll invece sono sempre in coppia. Di solito la femmina è di dimensioni tre volte superiori al compagno ed è tutta pancia. Anche i bikini che si ostina a sfoggiare non aiutano a mimetizzare questa caratteristica. Amano intrufolarsi sotto gli ombrelloni dei vicini cercando l’ombra che non è loro ed usano tutte le tecniche più subdole per allargarsi. La strategia preferita è posizionarsi col lettino al limite di quello del vicino ed aspettare che questi, per il naturale ribrezzo che gli suscitano, si sposti leggermente. A questo punto inizia una silenziosa lotta di confine in cui spostano il lettino con movimenti impercettibili e continui, fino a piazzarsi irreparabilmente in spazi che non dovrebbero essere i loro. Ma l’espressione impudente accompagnata dalla proverbiale bruttezza scoraggia qualsiasi discussione e di solito i malcapitati vicini preferiscono cedere piuttosto che rivolgergli anche solo la parola.

Gli gnomi si fanno passare per bambini, tanto in costume i bambini sembrano tutti uguali e di età indefinibile. Li aiuta impanarsi di sabbia, anche perché la loro attività preferita è scavare buche sulla battigia. Si piazzano sulla riva con palette e secchielli, che collezionano compulsivamente rubandoseli tra loro e ai bambini veri, e poi scavano pericolosissime buche destinate ad imprigionare l’ignaro passeggiatore vacanziero.

Anche le streghe amano i secchielli, sono i loro calderoni estivi dove accumulano conchiglie e sassi che i nani raccolgono nell’acqua bassa. Poiché non amano il sole, si posizionano fisse sotto l’ombrellone, ben distanti dai troll per i noti motivi, e con un dito di crema protettiva sul naso. Si sottopongono alla tortura marittima perché lo iodio pulisce i canali magici e il sale carica le batterie metafisiche quindi cercano di ammazzare il tempo osservando con distacco tutte le creature umane e non che si muovono intorno e immaginando incantesimi adatti per ognuno.

Infine gli elfi, come al solito i migliori di tutti perché non rompono mai le palle a nessuno. Uno dei motivi per cui sono destinati sicuramente all’estinzione. Seguono una routine tranquilla fatta di bagno, lettura al sole, bagno lettura al sole, gelato, bagno lettura all’ombra e così via. Vivono il mare come un momento di assoluto relax in cui la socializzazione è superflua e tutte le creature sono traffico. Per questo se sono in spiaggia no li vedi, anche se alcuni hanno un debole per gli animali gonfiabili, ma questa è un’altra storia….