I sapori della vacanza


Ufficiosamente / giovedì, Agosto 30th, 2012

I viaggi all’estero sono sempre i più stimolanti per la scoperta di nuovi sapori, soprattutto se sei una ghiottona e se si scelgono mete ‘esotiche’ in cui non si riesce a pronunciare nulla di quello che si legge sul menù, figurarsi a capire che cosa sia. Poi se ti portano un menù che ha talmente tante pagine da essere numerate l’attacco di panico é dietro l’angolo. Raramente mi é capitato di sbagliare ad ordinare, comunque io sconsiglio sempre il coniglio, sia perché assomiglia troppo ad un gatto sia perché alcune ricette locali ( cfr. Vedi Praga) te lo portano cotto al forno intero, compresa testa e occhi che ti fissano. Per gli impressionabili non é un bello spettacolo, ve lo garantisco. Se poi si va in inverno a Praga sembra che le salsicce ti possano saltare addosso per quante ce ne sono, cotte in banchetti ad ogni angolo. Mentre consiglio sempre uova e pollo in Turchia, devono mettere qualcosa nel mais, perché diventano come una droga, vuoi mangiare solo quelli. Oltre a bere il loro tè in quei piccoli, adorabili, bicchierini di vetro che raggiungono temperature da fusione dei metalli, alcuni li usano per togliere le impronte digitali dai polpastrelli. E se vi capita prendete il …., perché ha una base di purè di melanzane che non sa di melanzane, ma di patate, che non sono nella ricetta, quindi per me rimane un mistero come quello del mostro di Lochness, su come faccia ad avere quel sapore.

Ma Bruges é il mio paradiso, pensate ha due musei fondamentali per me: del cioccolato e della patatina fritta. Quest’ultima, assolutamente la più buona, l’ho scoperta abbinata uno spezzatino fatto con la birra rossa. E quando ordini una cioccolata calda ti portano il latte e a parte la cioccolata liquida da versarci, mente intorno al piattino ci sono tutti cioccolatini, come dire, commovente.

Vienna regala la cotoletta alla milanese e le costolette di maiale in salsa barbecue, ma sono piatti viennesi, ve lo garantisco. Come una garanzia é la Sacher torte, che va mangiata e basta, senza discussioni.

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La Francia mi crea un misto di amore e odio. Pure loro hanno dei menù incomprensibili, con piatti dai nomi assurdi e lunghi almeno dieci parole, non fai in tempo a leggerli che già il cameriere ti fissa con suo blocchetto aspettando l’ordine. Alla fine non so mai cosa ho realmente ordinato e qualche volta non ho fortuna. In Borgogna ho trovato un’insalata, io che l’insalata non la mangio, con una salsina rossa che non so cosa sia, credo una delle loro tante senapi, ma troppo, troppo buona. A Parigi vi ricordo che se pure ordinate una carne semplice vi ci metteranno un tocco di burro sopra e avverto chi volesse andare al ristorare famoso per i piedini di porco, che si trova su tutte le guide, che i piedini di porco, oltre a decorare qualsiasi maniglia del locale, anche quella del bagno, viaggiano sui piatti impanati interi, una roba tipo il coniglio di Praga per intenderci.

A Budapest, quando leggete “spaghetti” vi arriveranno una sorta di strozzapreti in bianco che potrete mangiare con il goulash o condimenti a base di sughi, sono buonissimi, non fatevi fregare dal nome.

 A Barcellona la paella va mangiata al mercato, é cara, ma ha il sapore dei colori che avete attorno, mentre io non riesco ad abituarmi alle tapas perché loro pretendono di mangiare in piedi o ammucchiati al bancone in un infinito aperitivo che, da triste astemia, diventa frustrante.

In Bulgaria troverete un formaggio di capra pazzesco, soprattutto nell’insalata di pomodori, e se andate sul mar nero, sarete circondati da banchetti che vendono insieme la pizza il kebab e la patata al forno ripiena di ogni ben di Dio. Oltre a pancake che sono crepes, ma buone ugualmente, anche se non sono come quelle di mia madre. Vi segnalo che I gamberi loro li servono sgusciati e crudi, anche nel cocktail di gamberi, sorpresa per me poco gradita…

Comunque, se vi capita di passare per Cervia, provincia di Ravenna, fermatevi al lido 169 e prendete gli spaghetti con le vongole, le “poracce”, come le chiamano là, hanno un sapore di vacanza che non si trova da nessuna altra parte.

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Un Commento a “I sapori della vacanza”

  1. Mi aveva già colpito questo blog, e non sapevo ancora bene perchè. Ma leggendo oggi la segnalazione su Cervia mi dichiaro conquistata. Io adoro Cervia, anche se vivo a MIlano ma sono nata in un piccolo paese in provincia di Napoli.

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