Il compleanno di Marc Chagall ovvero 4 anni di blog


Ma l'arte serve? / martedì, Agosto 4th, 2015

compleanno-Marc ChagallPer il primo compleanno di questo blog ho parlato di come si devono festeggiare gli anni, per il quarto invece credo sia meglio parlare di come festeggiava Chagall.

In questo quadro dolcissimo il pittore ricorda un momento con l’amata moglie Bella. Qui è rappresentato il suo ritorno a casa da un lungo viaggio, nel giorno del proprio compleanno, quanto la trova in salotto intenta a sistemare fiori per lui.

Con quel suo inconfondibile linguaggio favolistico, che smaterializza la prospettiva e trasforma gli oggetti in sensazioni di oggetti, il pittore racconta il momento dell’incontro, il bacio che chiude il ritorno e apre all’emozione.

E’ un istante in cui la gravità, che tiene aggrappati tutti al peso dell’esistenza, svanisce ed ogni cosa è come liberata dagli affanni del quotidiano.

Arrivandole alle spalle e contorcendosi in un modo innaturale, il giovane sembra tirare in alto la sua amata grazie alla forza magica delle labbra, che in quel contatto, vissuto ad occhi aperti da lei e non da lui, raccoglie una sorta di appagata sorpresa per un gesto desiderato.

Bella infatti lo guarda mentre la bacia e stringe i fiori mentre si alza dal pavimento, coinvolta in un’azione totale che chiude la sua attesa, fatta forse davanti alla finestra. Lui invece si abbandona come dopo una lunga corsa. Per questo si lascia travolgere dal sentimento tanto da distorcere il proprio fisico e proiettarsi oltre di esso, in un gesto impossibile del collo che lo porta quasi fuori dal proprio corpo.

Chagall insiste a rappresentare l’amore, lo fa in tanti suoi quadri, lo fa perché lo ritiene il fulcro di quello che vale la pena raccontare, il motore delle azioni migliori degli uomini, e questo quadro lo esprime.

Una semplice scena domestica, un ritorno a casa come ce ne sono tutte le sere, dove lei aspetta e lui rientra, ma che qui si eterna nel gesto impossibile che racchiude il profondo significato di quello che sta a cuore all’artista: afferrare qualcosa di inafferrabile eppure necessario, ovvero l’amore.