Il futuro visto dalla schiena – Pierre Subleyras


Ma l'arte serve? / venerdì, Dicembre 7th, 2012

Pierre Subleyras dipinge questo quadro nel 1740. Un quadro intimo, la modella era la moglie, in cui si fonde il ritratto e lo studio dal vero.

La resa della schiena è una delle figure che dimostrano l’abilità tecnica di un artista ed insieme contiene un’espressività sottintesa, la schiena come una parte che si scopre e si vede solo in pochi momenti, quando si è girati in un’altra direzione ma che parla comunque, perché nel movimento coordinato dei propri muscoli racchiude tensioni, aspettative o riposo.

Guardando questo dipinto, realizzato da un pittore straniero che vive a Roma, troviamo le tracce delle influenze della cultura classica, come già l’ermafrodito dormiente, statua romana restaurata da Gian Lorenzo Bernini, in cui il corpo, disteso e girato, è su un materasso. Ma la vera novità di questo dipinto è la scelta ardita della forza costruttiva, la resa grassa e mobile della pennellata, la potenza intima che lo farebbe sembrare un’opera romantica, ovvero dell’Ottocento.

A volte l’invenzione è semplicemente la scelta di osare, è la scelta di fare qualcosa che esiste ma che nessuno ha il coraggio di fare. Qui non vediamo “invenzione tecnica”, vediamo “invenzione emotiva”.  La soggettività che si affaccia nell’arte, il desiderio del pittore che si fonde con le sue esigenze e si esprime nel suo lavoro, in una contemporaneità che è la base della pittura moderna.

La bellezza di questo quadro è la sorpresa che ci dà, è il sapere che possiamo sempre trovare qualcosa di nuovo anche in un mondo che non sembra possedere novità.

Così quello che guardiamo non è solo una bella donna di spalle, è il futuro che guarda anche lei.

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