Pronti col pronto. Mangiare quando non si ha tempo di cucinare.


Ufficiosamente / lunedì, Novembre 18th, 2013

spaghetti

Come diceva la pubblicità: “Il logorio della vita moderna” mi sta, appunto, logorando. Gli impegni che mi coinvolgono tra: lavoro, parenti, amici, casa e divertimento mi tolgono tempo per fare le cose più banali, come ricamare cuscini a punto croce, leggere romanzi di vampiri e cucinare.

Se le prime due attività non si prefigurano come necessarie, l’ultima, ovvero il cucinare, rappresenta invece  un momento importante della mia vita, che se viene trascurato può portare a problemi sociali oltre che emotivi. In poche parole se non mangio divento antipatica come una caduta dalle scale. E vi ricordo che gli unici muscoli che alleno rimangono i mandibolari.

Così il precotto, il surgelato, il “fatto prima e pronto in tre minuti”, è entrato nella mia vita. E a giudicare da come si è messo largo, credo che ci rimarrà a lungo.

Tutto è partito dal minestrone, è un dato di fatto che per fare un minestrone come si deve ci vogliono venti minuti per preparare gli ingredienti e quarantacinque per cuocerli, con questa bella bustina qui invece basta una versata in pentola, una girata e in tre minuti è tutto fatto.

Poi è arrivato il risotto, anche là, almeno quarantacinque minuti per un risotto come si deve ci vogliono, questo si mette nel microonde e dopo due minuti è come se venisse direttamente da un ristorante milanese.

E non parliamo delle pepite di pollo, le patate a coda di maialino, il pesce al cartoccio, gli sformatini di verdure e chi più ne ha più ne metta.

Un capitolo  a parte dedico al liofilizzato, che ha un fascino misterioso. Vedi questa polverina che si gonfia con l’acqua calda e prende l’aspetto di cibo, è un processo che mi affascina e terrorizza insieme, ma sta di fatto che i noodles al pollo sono proprio buoni.

Una delle scuse, oltre alla mancanza di tempo per cucinare, è quella di mancanza di tempo per fare la spesa. Questo implica che quando si va al supermercato, oltre a prendere le cose con le date di scadenza più lontane possibile dal momento dell’acquisto, si scelgano anche i prodotti di conseguenza.

E se da un lato prendere il latte a lunga conservazione alla fine cambia poco, mettere nel carrello una sorta di uovo in spray, per intenderci un concentrato di sei uova nel tubo della schiuma per i capelli, che dovrebbe essere usato per fare le omelette o le uova strapazzate, indica che inizio ad avere un qualche problema in merito all’acquisto compulsivo.

Ma ho capito che stavo veramente esagerando quando mi sono fermata a fissare i preparati per i dolci. Il dolce, almeno quello, dovrebbe essere un prodotto sincero della cucina, se devo fare una cosa che sia “fresca” va fatta usando gli ingredienti veri, al limite la farina manitoba, che è una sorta di dopante per far crescere i dolci, altrimenti tanto vale comprare direttamente le merendine.

Però lo ammetto: ho ceduto ai pancake, con la scusa che non ho mai capito bene le proporzioni degli ingredienti e che mi vengono sempre i grumi, ma lo sappiamo tutti che l’ho fatto perché la confezione promette massimo risultato in minimo sforzo. Poi se me li prepara qualcun altro, molto più bravo di me, ancora meglio…

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