Scuola di pensiero positivo: le cose buone del freddo


Ufficiosamente / lunedì, Febbraio 3rd, 2020

È inverno, fa freddo, e sappiamo che odio il freddo ma tant’è, è una condizione naturale per una che non vive ai tropici né ha una vita che le permette di svernare al caldo. Per questo ho deciso di iniziare il 2020 forzando la mia natura negativa e applicando le basi del pensiero positivo, ovvero cercare di trovare il meglio dalle situazioni che vivo.

Ok, scherzavo, ho superato i 500 pezzi, dico i 500 pezzi scritti su questi fogli digitali e le idee iniziano a scarseggiare, lo ammetto. Quindi proviamo con la teoria della realtà inversa e immaginiamo, dico solo immaginiamo, che l’inverno abbia lati positivi. E quali potrebbero essere?

Il piumone. Ci sono persone che mettono l’aria condizionata a “pinguino” per poter stare con il piumone anche in estate, in inverno non vengono considerati pazzi, anzi. E bisogna dire che il soffice tepore del piumone, di cui si ha piena coscienza di solito nel momento del risveglio forzato per andare al lavoro, è uno di quei languidi piaceri che nessuno può negare.

Il pigiama sul termosifone. È un po’ l’estensione del piumone, quel calorino dei calzini quando ci si infilano i piedi a ghiacciolo è giustificabile solo da novembre a marzo, ed è anche di difficile raggiungimento quando si abita in un condominio di micragna con il riscaldamento centralizzato. In questo caso o tengono i termosifoni bassi e quindi il calzino diventa tiepido o peggio, li spengono molto prima che uno vada a dormire e quindi il pigiama, diligentemente messo a prendere caldo, si raffredderà quando sarà il momento dell’utilizzo.

Le pellicce sintetiche. A parte il sordido piacere del pensiero di tutti quei peluche scuoiati per realizzarla, la pelliccetta sintetica ci fa sentire a nostra volta dei teneri e sereni animaletti. Siamo sempre più vogliosi di giocare, morbidi e simpatici, quando la indossiamo. L’euforia secondo me nasce dall’inconscia libertà di poter essere pelose senza incorrere nel giudizio sociale.

La cioccolata calda con panna. Forse dovevo metterla per prima, ma non è una graduatoria, è un elenco come quelli dei concorrenti che superano le selezioni di X-Factor, assolutamente senza valore di priorità. Ma torniamo alla cioccolata calda con panna, mi piace anche solo scriverlo, mette insieme due cose che sono alla base della mia alimentazione, se poi la cioccolata è fondente finisce proprio il ragionamento. Eppure non riesco mai a mangiare tutte le cioccolate con panna che vorrei, sia per questione di tempo fisico ma soprattutto perché è difficile trovare qualcuno che abbia della panna decente. Sulla cioccolata mi accontento anche della bustina, se c’è una panna buona. Quella spay va bene per spararsela direttamente in bocca in un momento di depressione autolesionista, ma non sulla cioccolata fumante.

La settimana bianca. È una cosa buona sia per quelli che amano sciare sia per quelli che odiano quelli che amano sciare perché se li tolgono dalle palle per una settimana.

La programmazione cinematografica. C’è poco da discutere, i film belli escono d’inverno, di solito tra fine novembre e gennaio, quindi se si ama il cinema l’inverno è fondamentale per recuperare emozioni positive a base di popcorn.

Le piscine di acqua solfurea sopra i 35 gradi. Quel momento in cui entri nell’acqua bollente nella piscina coperta poi attraversi un passaggio e ti trovi con 3 gradi fuori e tu stai a 37/38 è bellissimo. Ti dà una sorta di senso di onnipotenza contro il freddo, come lo combattessi con un metodo di resilienza che non potrà mai contrastare.

Non si suda. È la cosa che dicono tutti quelli che sudano da matti in estate e che per questo agognano l’abbassarsi delle temperature. Sinceramente, come dargli torto?

L’abbigliamento nasconde le cicce in eccesso. È innegabile che l’abbigliamento invernale sia un alibi inattaccabile per negare l’evidenza. Il piumino ingrassa di suo, gli strati multipli di maglie anche, mentre le calze pesanti, dal canto loro, permettono di inserire azioni contenitive nascoste in punti strategici che ne hanno bisogno. Quindi lo stress da immagine è sicuramente ridotto d’inverno, oltre al fatto indiscutibile che “d’inverno si ingrassa sempre un po’, è fisiologico”. Manco fossimo orsi al contrario.

Quindi l’inverno e il freddo non sono poi così male… scherzavo, abbasso i maglioni di lana e i guanti, viva le infradito e il gelato.