Sogni di Vittorio Matteo Corcos


Ma l'arte serve? / giovedì, Febbraio 6th, 2014

sogni corcosVittorio Matteo Corcos, a dispetto del nome “esotico”, è un pittore livornese che lavora alla fine dell’Ottocento poco in Italia e tanto in Francia.

Raccoglie insieme la ricercatezza grafica del gusto francese e la forza naturalistica della scuola napoletana. Mette nelle sue immagini una allure mondana che si fonde con un desiderio di bellezza e immortalità.

“Sogni” ritrae una giovane del suo tempo, che legge e si emancipa, che passeggia da sola, in una posa complice e solo apparentemente rilassata, mentre, seduta, quasi scruta il pittore che la ritrae, consapevole della propria bellezza e di essere immortalata proprio per questo.

Corcos racconta il desiderio intimo di una conquista, l’inconfessata forza dell’artista, che ruba un pezzo di anima del suo soggetto e lo intrappola nella sua pittura grazie ad una tecnica raffinata, pulita, fatta di tonalità aeree e morbide, ma allo stesso tempo corpose, come i petali che regalano al terreno un tocco di vitalità inaspettato.

E’ un quadro fresco, che non parla d’altro che della voglia di guardare qualcosa di bello, come già ne abbiamo incontrati tanti, ed è per questo che racchiude in sé una potenza dolce e terribile.

Guardando questa immagine capiamo cosa vuol dire la potenza dell’arte, capiamo cosa può rendere l’uomo immortale: il desiderio di fermare il tempo, di godere della bellezza, di perdersi nell’infinito.

Ne “Sogni” di Corcos capiamo che non serve studiare l’arte per poterla amare, perché ci sono oggetti universali che vivono grazie agli occhi del nostro cuore e che sopravvivranno alla grettezza  dell’immediato.

La vittoria di questo artista, per alcuni poco conosciuto, sta proprio nell’aver costruito un percorso in uno sguardo, per aver aperto una porta che non potrà essere richiusa che ci dice di non avere paura di guardare la bellezza, perché sarà sempre pronta ad accoglierci.