Tintagel. Il sogno solitario di William Trost Richards


Ma l'arte serve? / lunedì, Ottobre 17th, 2016

William Trost Richards è un paesaggista americano che lavora nella seconda metà dell’Ottocento concentrandosi su paesaggi meticolosamente realistici ma nello stesso tempo pieni di fascino.

Specializzato in marine, qui dipinge un punto famoso delle coste della Cornovaglia: il castello di Tintagel.

Tintagel racchiude un’aura di magia e mistero perché è sede di una parte delle leggende della saga di Re Artù, addirittura per alcuni è il luogo della sua nascita.

Il pittore si posiziona in un punto sopraelevato che gli permette di vedere con chiarezza le rovine delle mura e delle torri ma soprattutto lo spettacolo della forza dell’acqua che si abbatte sulle scogliere. La luce è quella dell’alba, con il sole velato dalle nubi, mentre solo pecore e uccelli, esempio perfetto della fauna della Cornovaglia, animano la scena.

La marina mi piace per la scelta della composizione, con una prospettiva che si sviluppa felicemente in profondità grazie alla terra che entra nel mare con la piccola penisola di roccia, e per l’effetto del vapore del mare che si abbatte sulla parete di pietra, che suggerisce rumore, vitalità e movimento in una calma, ma fredda, mattina di mezza stagione.

E’ un quadro che invita a sedersi e a contemplare la bellezza della solitudine, la libertà dello stare senza malinconia da soli con se stessi anche grazie anche al rosa che si mischia con il resto dei colori e che dona una luce morbida e serena alle cose.

Solo una pecora si accorge del pittore e lo guarda, come guarda lo spettatore, in un piccolo fremito di condivisione di quel momento, in cui il silenzio è fatto del rumore del vento, del ritmo delle onde e delle grida degli uccelli.