William Turner – Tempesta di neve. Battello a vapore al largo di Harbour’s Mouth


Ma l'arte serve? / giovedì, Gennaio 30th, 2020

Un vortice di neve, vento, onde e al centro un vascello che soccombe.

Non si vedono disperati che affogano, eppure del battello sopra l’acqua se ne vede proprio poco, perché il protagonista non è lui, ma la luce che vive intorno a lui.

Turner racconta la forza della natura e il disperato sforzo di resisterle in un quadro che ha come scopo principale dare una forma all’aria. Il mare diventa un tutt’uno con la tempesta, il cielo e l’acqua si fondono in questo movimento vorticoso e potente che non dà scampo né speranza.

Il vapore del battello, denso e fumoso, si alza con una colonna disperata che vorrebbe quasi contrastare la forza ostile che lo assale, ma viene catturato senza scampo.

E’ come guardare nell’occhio di un ciclone, il punto fermo al centro mentre intorno gira tutto, ed insieme è come se Turner ci spingesse ad entrare in questo cono, a raggiungere i naufraghi forse per salvarli, o per fargli semplicemente compagnia.

Questa lotta disperata tra luce e ombra, tra materia che cambia forma e movimento che la assorbe regala un quadro che riesce ad essere materico e nello stesso tempo assolutamente emotivo, perché racchiude insieme la bravura tecnica nella resa della scena, fatta di pennellate corpose e graffianti, e la sua sensazione.

Una sensazione che è un misto di desiderio di resistere e paura di abbandonarsi alla sconfitta, quel fulgido terrore che ci prende davanti a un fulmine, davanti a quella forza che ci schiaccia senza appello, che ci solleva senza peso e ci porta verso l’annullamento.

Questo quadro è la bellezza del terribile, è il desiderio di combattere l’inevitabile e il più forte, è la speranza dove non può esistere altro che mancanza di speranza.