San Giuda Taddeo. Il santo delle cause perse


Ma l'arte serve? / venerdì, Ottobre 28th, 2011

Spesso l’omonimia può essere un problema, soprattutto se si ha lo stesso nome di un noto traditore. Lo sa bene San Giuda Taddeo, apostolo e cugino di Gesù, che non deve essere confuso con Giuda Iscariota, apostolo anche lui, ma traditore del Figlio di Dio.

Il santo è rappresentato poco, è infatti difficile da incontrare nell’iconografia comune, cambia spesso fisionomia e attributi, questi ultimi di solito sono quelli tipici del martire come la palma, la spada, il rotolo o il libro.

Ma qualche volta è ritratto come un giovane barbuto che mostra l’immagine del volto di Cristo dipinta su un’icona che porta al collo, come nel quadro venerato a Roma nella chiesa dei SS. Vincenzo e Anastasio.

San Giuda è soprannominato Taddeo, ovvero dal petto largo, per dire che aveva il cuore grande, pieno di sentimento e amore verso il prossimo. Era cugino di Gesù, per alcuni addirittura fratello, e dopo la morte e Resurrezione di Cristo si lanciò nella diffusione della Buona Novella convertendo gran parte dell’Asia ed arrivando alla Persia, dove purtroppo il suo messaggio non fu bene accolto e lo vide martirizzato insieme al compagno e apostolo anche lui Simone.

Un Santo paleocristiano quindi, lontanissimo dalla nostra epoca, che diventa invece attualissimo quando si parla di una sua peculiarità: San Giuda è il Santo delle cause perse e dei casi disperati, quindi è, insieme a San Michele, il mio santo di riferimento.

Il Martire, festeggiato sul calendario il 28 ottobre insieme al compagno di evangelizzazione Simone, è infatti il protettore di chi ha una richiesta speciale, difficilissima o impossibile, da fare a Dio. Per lui intercede presso il Signore, rappresentando nel Cristianesimo appieno il ruolo del “Santo” ovvero non quello di raffigurare la divinità, ma quello di porsi come intermediario tra l’uomo e Dio e di intercedere per esso.

Così il volto di Cristo che porta appeso al collo e che la critica ritiene simbolo del suo ruolo di evangelizzatore, di portatore della Parola di Dio attraverso l’immagine del Figlio, diventa  più esplicitamente un’immagine del messaggio principale del Vangelo: Cristo che rappresenta la speranza.

Ecco perché nel momento in cui la speranza inizia a venire meno interviene San Giuda. Grazie a lui la solitudine dell’afflizione è alleviata dalla duplice aspettativa di ricevere aiuto, ma anche di avere qualcuno che ci ascolti. Ed ecco perché chi incontra  questo martire ha il compito di diffonderne la conoscenza: perché sostenere il circolo virtuoso della speranza ci permetterà sempre di sopravvivere e di trovare soluzione proprio alle cause perse e disperate che riempiono la nostra vita.

3 Commenti a “San Giuda Taddeo. Il santo delle cause perse”

  1. Ho una forte devozione per San Giuda mi è sempre vicino sollevo gli occhi al cielo e c’è . Non smettero’ mai di rivolgermi a lui.

  2. Non sapevo del potere di questo Santo. Considerando questo difficile momento …mi sto avvicinando a lui pregandolo.Questa sett. E’ stato rimandato un’intervento al volto di mio marito,dopo un brutto incidente in bici.Il disastro e stato devastante tanto da rischiare sedia a rot.intervento che dovrebbe migliorare le ferite,anche per poter mettere denti.Siamo in questo girone da maggio.Ringrazio qualcuno lassu’ ,non so esattamente chi! Ma almeno e’ VIVO !Spero sia proprio San Giuda Taddeo! Perche’ proprio a lui volgo le mie tante preghiereSpero e voglio credere nella sua intercessione. Ci stiamo esaurendo.Lo prego ,lo prego ,lo prego.L,operazione deve per forza dare buonissimi esiti.Chi leggera questo commento non ha idea di cosa io e mio figlio quindicenne abbiamo dovuto armarci di faccia ….quello che purtroppo non ha come prima il mio Alberto.Aiutateci con le preghiere E a Te grande Santo chiedo pieta’ e misericordia.

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